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La pratica del viaggio formativo lungo la nostra penisola si consolida nel corso del XVIII secolo e vede Firenze, Roma, Napoli e Venezia baricentri indiscutibili degli spostamenti. L’architettura, antica e moderna, è parte dell’esperienza e ciascun viaggiatore sceglie sulla base della propria formazione.
l Grand Tour ha rappresentato per le donne non solo un’occasione di formazione, al pari dei viaggiatori maschili ma anche un forte gesto di liberazione e di emancipazione. Nei loro diari di viaggio, viaggiatrici come Madame de Staël e Mary Shelley, raccontano, oltre la nuova esperienza, romantiche storie d’amore e intrighi noir il tutto su uno sfondo di panorami naturali mozzafiato e di complesse città ricche d’arte che la sensibilità femminile descrive in modo differente da quella espressa dai viaggiatori maschili.
Il Settecento non è solo il secolo del Grand Tour ma anche il secolo della riscoperta del mondo antico. Nel 1748 gli scavi archeologici voluti da re Carlo III di Borbone riportano alla luce i resti della città di Pompei che assieme a quelli di Ercolano fanno crescere nella società dell’epoca la passione per l’antico. Visitatori da tutta Europa giungono in Campania e a Roma per ammirare e, soprattutto, studiare le vestigia di un tempo lontano facendosi ritrarre accanto a loro e comprando numerosi reperti archeologici o copie di questi eseguite per l’occasione.
Seminario di Materia Marciana 2023-2024
Sulla spinta delle scoperte di Pompei ed Ercolano, per impulso delle pubblicazioni che rendono noti i ritrovamenti e i siti di provenienza e anche grazie all'evolversi degli studi di antichità greche e romane, il Meridione d'Italia si fa presto meta ambita dai viaggiatori del Grand Tour.