L1. online 21.11 | ENRICA FOLIN, Le origini del Grand Tour, i viaggiatori e la letteratura

I primi viaggi fuori dai confini nazionali vengono effettuati nel Trecento per motivi di studio e religiosi. Studenti universitari e pellegrini sono i primi a percorrere le strade europee. Nei secoli successivi, e poi definitivamente nel Settecento, questi viaggi acquisteranno la veste di viaggi di piacere e di formazione dando vita a una nuova figura di viaggiatore e a nuovi modi per affrontare l’itinerario.

L3. online 05.12 | ENRICA FOLIN, Le donne del Grand Tour e i viaggiatori – esploratori delle Dolomiti

l Grand Tour ha rappresentato per le donne non solo un’occasione di formazione, al pari dei viaggiatori maschili ma anche un forte gesto di liberazione e di emancipazione. Nei loro diari di viaggio, viaggiatrici come Madame de Staël e Mary Shelley, raccontano, oltre la nuova esperienza, romantiche storie d’amore e intrighi noir il tutto su uno sfondo di panorami naturali mozzafiato e di complesse città ricche d’arte che la sensibilità femminile descrive in modo differente da quella espressa dai viaggiatori maschili.

L4. online 12.12 | ENRICA FOLIN, Grand Tour e l’arte antica e moderna: la passione per l’antico e il collezionismo unita alla ritrattistica dei gentiluomini

Il Settecento non è solo il secolo del Grand Tour ma anche il secolo della riscoperta del mondo antico. Nel 1748 gli scavi archeologici voluti da re Carlo III di Borbone riportano alla luce i resti della città di Pompei che assieme a quelli di Ercolano fanno crescere nella società dell’epoca la passione per l’antico. Visitatori da tutta Europa giungono in Campania e a Roma per ammirare e, soprattutto, studiare le vestigia di un tempo lontano facendosi ritrarre accanto a loro e comprando numerosi reperti archeologici o copie di questi eseguite per l’occasione.

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