Descrizione
La decorazione a mosaico del Battistero marciano risale, secondo la cronaca di Rafaino de’ Caresini, cancelliere grande della Repubblica, al tempo del dogato di Andrea Dandolo (1343-1354). La complessa iconografia comprende Storie dell’infanzia di Cristo nell’antibattistero, Storie del Battista alle pareti del secondo e terzo vano, la Missio apostolorum e Cristo in gloria tra i cori angelici nelle due cupole; infine, nella lunetta sopra l’altare, una grandiosa Crocifissione. Benché l’intera decorazione sia caratterizzata da forti accenti di carattere bizantineggiante, tuttavia essa mostra un sistema figurato assolutamente originale, dove tra le raffinatezze del neoellenismo di carattere paleologo si insinuano sottili notazioni di carattere ambientale, movenze goticheggianti, corpi concreti avvolti in drappi dalle pieghe complesse. E’ un linguaggio che, nel rapporto dialettico tra cultura bizantina e correnti espressive e naturalistiche di terraferma, si può paragonare a quello contemporaneo della pittura della prima metà del Trecento, segnato dalla presenza di due importanti personalità come il Maestro dell’Incoronazione della Vergine del 1324 e Paolo Veneziano. Nel corso della lezione verranno indagati i rapporti tra la decorazione musiva e la produzione di questi due importanti pittori lagunari, all’interno di una riflessione più generale sulla specificità di Venezia, che non è né Oriente né Occidente ma, come sintetizzò in modo singolarmente efficace Francesco Petrarca, un “Mundus alter”.
Tipologia | Durata lezione | Qualità |
Lezione registrata | 1:24:29 | HD |