E PAOLO VERONESE A VENEZIA
SEMINARI CHORUS – STUDIUM, 1.2023
Anno Domini 1555
Paolo Caliari, detto il Veronese, fa il suo primo ingresso a San Sebastiano,
reduce dai fasti e dalla gloria ottenuta a Palazzo Ducale dove, con stupore di tutti, a tratti iridato di
compiacimento, a tratti di invidia, aveva lasciato la sua firma nelle tele per la Sala dell’Udienza, ancora oggi oggetto di ammirazione.
A chiamare il promettente debuttante in San Sebastiano è
Bartolomeo Torlioni, priore e già committente ab antiquo del giovane Paolo, all’epoca ancora in
quel di Verona. Caliari naturalmente accetta, forse senza immaginare che i lavori per San Sebastiano avrebbero per lunghi anni accompagnato l’evolversi della sua carriera.
Il corso sarà dedicato all’approfondimento dei vari aspetti che rendono la chiesa e il complesso di San Sebastiano un luogo cruciale all’interno del panorama veneziano, per il suo inserirsi discreto ma imprescindibile nell’evoluzione
storico-artistica, urbanistica, architettonica e devozionale della chiesa.
Durante il corso verrà
contestualizzata e analizzata la figura di Paolo Caliari, della sua attività veneziana,
alla luce delle commissioni per San Sebastiano che lo impegneranno per dieci anni.
Parallelamente all’architettura del complesso e della chiesa di San Sebastiano nel quadro delle
trasformazioni urbane della Venezia rinascimentale, particolare attenzione sarà dedicata all’analisi
iconografica delle molte figure femminili che qui popolano le opere del Veronese per rilevarne il significato iconografico, teologico, narrativo, politico e simbolico.
Completeranno il ciclo
affondi necessari sull’iconografia delle storie di Ester nella tradizione medievale e proto-rinascimentale e su
San Sebastiano, titolare della chiesa, all’evoluzione della
sua iconografia lungo il medioevo e il primo Rinascimento.
Nei luoghi delle storie, di fronte alle opere
Il patrimonio architettonico, artistico e culturale delle chiese di Venezia rappresenta il giacimento più collettivo e condiviso dell’identità sociale veneziana.
Innanzitutto luoghi di culto e di preghiera, sono pure teatri della intenzione devozionale e comunicativa della società e, al tempo stesso, spazio della emersione dei ceti eminenti e dei singoli cittadini i quali, con le loro committenze, il loro sostegno e la loro protezione, fanno delle chiese stesse, il sito dell’immagine e della rappresentazione, della memoria.
Studiarne dunque l’origine e le opere in esse custodite – se ciò avviene valorizzando la trasversalità delle conoscenze e delle metodologie narrative e didattiche – può allora portare alla emersione delle questioni ancora aperte e, inoltre, a una migliore osservazione dell’evolversi della fenomenologia della perdurabilità delle immagini nel tempo: perché, infatti, le immagini nelle chiese si fanno e si mantengono per durare, per infondere i loro potenti significati anche quando il tempo passa e le generazioni scorrono.
La chiesa è spesso fulcro nello spazio urbano e comunitario; delle ritualità e delle liturgie attraverso le quali il popolo conferma la propria identità; e pure la città e lo Stato la afferma e la comunica: per i propri cittadini e per i forestieri.
La fede e la religione pervadono il legame al sacro, sempre essenza dei significati e dei valori profondi della devozione e dell’intimo rapporto col divino: e l’arte – strumento del dialogo con questo, quanto la scrittura e alternativa o compendiaria a quella – non si esime dall’esaltare le pretese di protagonismo di coloro che ai più la rivolgono.
Le Monografie Chorus Studium sono un’occasione per indagare il senso delle arti nelle chiese di Venezia; il ruolo degli artefici e il significato delle loro azioni; il potere che le opere realizzate esercitano sul pubblico e come questo si approccia ad esse. Attraverso le chiese vogliamo far emergere le storie, le persone, e le questioni intorno alle immagini religiose e alle prospettive di studio, ricerca, fruizione consapevole.
Valorizzare il patrimonio delle chiese di Venezia, per condividerlo e riconsiderare nel presente il contesto storico del sito, renderlo accessibile e farlo conoscere coinvolgendo il pubblico e gli operatori in programmi di approfondimento, formazione, turismo di qualità e conservazione; in progetti di partecipazione culturale alla storia di cittadinanza e alla public art history.
ONLINE | 02 MARZO 2023 | ORE 18:00
03 e 14 MARZO 2023 | ORE 16:30
LEZIONI ONLINE | 20 e 27 MARZO 2023 | ORE 18:00
LE LEZIONI ONLINE SI TERRANNO ALLE ORE 18:00 | LE DUE LEZIONI IN PRESENZA INIZIARANNO ALLE ORE 16:30
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
I corsisti potranno iscriversi all’intero ciclo a uno o più incontri in presenze e/o online cliccando direttamente sulla schermata delle singole proposte e compilando il form
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*La quota comprende: tassa di iscrizione al ciclo o alla singola lezione; didattica in lingua italiana, oneri di segreteria e coordinamento; oneri di gestione dell’evento; noleggio radioguida; ingresso alla chiesa di San Sebastiano; materiali didattici e e risorse digitali messe a disposizione liberamente dai docenti; tesseramento annuale Itinerarte Studium (per coloro iscritti al ciclo completo); *la quota non comprende: tutto quanto non esplicitamente indicato alla voce la quota comprende; Le lezioni online saranno registrate e potranno essere richieste versando un supplemento di quota di euro 10,00. Riduzioni del 10% (solo Quota Intera) riservate esclusivamente ai soci Itinerarte Studium; aderenti Centro Studi RiVe e organizzazioni convenzionate.
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